Freitag, 24. Juni 2011

Freitag, 24. Juni 2011




Il villaggio degli spiriti di Miluna Tuani – traduzione in italiano di Evelyne Spreafico

Liebe Besucher,
heute möchte ich Ihnen, liebe italienischsprachigen Gäste, die Übersetzung einer meiner Anekdoten aus Korsika mit dem Titel „Das Geisterdorf bei Ghisoni vorstellen“. Die Übersetzung vom Deutschen ins Italienische hat unsere liebe Korsika-Freundin Evelyne Spreafico gemacht.
Dank Dir liebe Evelyne!



Viel Spaß beim Lesen,

herzlichst,

Ihre Miluna

& Evelyne


Diversi anni fa abbiamo iniziato con il trekking estivo nell’entroterra dell’Isola, mantenendo annualmente questa tradizione con la mia piccola famiglia. I miei due ragazzi erano già ben abituati a camminare in montagna, correvano, si arrampicavano senza inciampare e mia figlia veniva sostenuta in parte da me in parte da mio marito in un marsupio sulla schiena o trascinata col passeggino pieghevole se lo consentiva la strada. Con noi c’era sempre anche Charissi il nostro cane meticcio (incrocio caccia-pastore belga) che ci curava e faceva attenzione che nessuno si avvicinava troppo. Ognuno aveva il suo zaino con tutto il necessario per la settimana che attraversavamo le montagne.



Quest’anno avevamo programmato di visitare il villaggio fantasma dei pastori a Ghisoni. Il percorso ci conduceva alla città mineraria nei pressi della miniera dalla parte di Finosa, sulla alture di una bellissima zona ai piedi del monte Kyrie Eleison. Circa 3 km prima di arrivare al paese Ghisoni bisognava attraversare un ponte sul fiume Fiumorbu.


L’estate del 2003 era stata un estate molto calda , talmente calda che sbucavano tanti orbettini di enorme dimensioni dalla maquis. In preda al panico attraversavano la strada o cadevano dagli alberi su tanti di quei visitatori che assediavano il fiume e disturbavano con il loro movimento e rumore il sonno di queste creature. Di tanto in tanto si sentiva un urlo provenire da dal fiume di persone ignoranti che credevano di aver incontrato un serpente. Ma faccio notare che gli orbettini sono lenti, non mordono non hanno ne zanne ne denti, hanno una testa simile alle tartarughe o alle lucertole, però vederli cosi grandi può davvero spaventare.



Avevamo cominciato a fare la strada in salita da circa mezzora, arrivando in una curva, i bambini volevano fermarsi a raccogliere le more che erano grosse come delle nocciole. Cosi ci siamo fermati a raccogliere questi deliziosi frutti selvatici.



Seguivamo un piccolo sentiero che ci portava ad alcune case in rovina e nel bel mezzo c’era cresciuto un platano stupendo. Sul lato destro c’era un vecchio forno a legna in pietra e dietro si vedevano le rovine scure emergersi verso l’alto. Si trattava di un villaggio abbandonato da secoli ma non quello che cercavamo per visitare. Ci guardavamo intorno e i ragazzi insieme al loro padre cominciavano a esplorare la zona e le rovine. Io mi ero seduta sotto l’ombra del platano insieme a mia figlia.


Improvvisamente cominciavo a sentire una strana sensazione, un brivido lungo la schiena e questo con il gran caldo che faceva! Cominciavo a sentire sussurri intorno a me e come delle voci da lontano. Chiamavo mio marito e i miei figli ma mi rispondevano che si erano arrampicati nella parte alta e che volevano ancora guardarsi un pò intorno e che Charissi il cane era con loro. Ad un certo punto avevo una sensazione di malessere e un altro brivido mi percorreva la schiena. Avevo l’impressione che qualcuno mi stava di spalle. Mi guardavo intorno ma non vedevo niente e nessuno. Vedevo come mi si formava la pelle d’oca sulle mie braccia e un sentivo dolore pungente mi invadeva la testa. Respiravo profondamente, prendevo in braccio mia figlia e continuavo a chiamare la mia troupe. Mi rispondevano che volevano proseguire per arrivare alla miniera, della quale avevano notato l’ingresso da lontano.



Sentendomi sempre di più a disagio mi accorgevo di una luce intermittente, che si muoveva davanti all’ingresso della casa abbandonata di fronte a me..mia figlia mi dormiva in braccio e quindi cercavo di non creare movimenti bruschi, scattati dal panico che mi invadeva. Rimanevo seduta impietrita ad osservare il fenomeno davanti a me. Sembrava più una forma di luce che una figura, percepivo di nuovo dei rumori e delle voci nella mia mente ed una mi ordina: prendi carta e penna e scrivi quello che ti dico!



Mi strofinai la fronte gelata prendevo il mio blocchetto e la penna e come in trance cominciavo a scrivere. Non era la prima volta che mi succedeva, ma stavolta era pauroso. Scrivevo, scrivevo e scrivevo e tutto ad un tratto il blocchetto e la penna si trovano per terra ed ero caduta in uno strano sogno.


Vedevo immagini di questo villaggio come era una volta, uomini, donne, bambini, che lo popolavano. Sembrava tardo pomeriggio. Ad un tratto sentivo delle urla enormi. Uomini armati sui cavalli che attaccavano le persone sulla piazza del paese e ammazzavano tutti quelli che si mettevano sulla loro via. Scuoiavano uomini, donne bambini e animali e poi appiccavano il fuoco. Quelli che erano sopravvissuti bruciavano nelle fiamme e le loro urla echeggiavano orribilmente tra le due montagne …



Quanto pare mi sono svegliata da un mio proprio urlo. Ero sudata e tremante, mi girava la testa e finalmente vedevo arrivare i miei familiari da una via laterale. « Cosa ti succede? Sembra che hai visto un fantasma! » gridava mio marito. « penso anch’io, voglio andare via da qui, in questo posto deve essere accaduto qualcosa di orribile. Andiamocene, ci sono delle anime in conflitto che hanno cercato di contattarmi e la cosa non è stato affatto piacevole.  » E la nostra passeggiata al villaggio dei pastori?  » Dobbiamo andarcene, sento pericolo in agguato ». Tutti e tre mi guardavano increduli e preoccupati, ma accettavano il mio avvertimento. Sulla via del ritorno scoprivamo che mancava Charissi il nostro cane. L’avevamo chiamato e cominciato a cercare dappertutto ma non siamo riusciti a trovarlo. Mancava ogni traccia di lui. Mi assaliva il panico, non potevamo lasciarlo qui! Allora aspettavamo ancora un pò e continuavamo a cercarlo.



Alcune ore dopo cominciava a calare il buio e decidevamo di tornare già alla macchina e dormire là. Sicuramente sarebbe tornato all’indomani. Probabilmente avrà fiutato qualche cinghiale o un gatto randagio o un muflone, e avrà seguito le tracce. I miei figli e mio marito, con questa ipotesi cercavano di tranquillizzarmi ma io mi sentivo molto a disagio.


Di nuovo in macchina abbiamo preparato una leggera cena e abbiamo messo i bambini a dormire. Intanto io guardavo al bagliore della mia torcia il testo che avevo scritto in stato di trance. Non credevo ai miei occhi stanchi: davanti a me avevo una sinossi completa, diciamo una storia di fantascienza in tre parti! Ero più che meravigliata. Ma la misi di parte, non riuscivo a concentrarmi, ero cosi preoccupata per Charissi, non riuscivo neanche a dormire. Guardavo il cielo stellato fuori dalla finestra, ed il mio occhio cadeva su una stella lucente a sud-est, sembrava che esplodesse tutto in una volta formando un anello. Avevo visto la mia prima supernova? Più tardi apprendevo dalle riviste astronomiche che era veramente successo in angolo del continente e che era stato un fenomeno piuttosto raro da vedere ad occhio nudo.



Quanto pare mi ero poi addormentata lo stesso, ma mi sono svegliata da altri incubi e sudata al mattino presto. Fatto una colazione veloce volevamo continuare la nostra ricerca di Charissi, in quel momento lo vedo correre verso di noi. Non lo riconoscevo più. Era completamente esausto, dimagrito, come svuotato con uno sguardo confuso e gli occhi sbarrati, e la lingua gli pendeva dalla bocca ansimante e colando di saliva. Mi raggiungeva e prima che potessi prenderlo in braccio cadeva davanti a me respirando a fatica un paio di volte poi sospirò ed espirò la sua vita nelle mie braccia. Ero addolorata, paralizzata ed in uno stato di shock. Non credevo a quello che era successo. Mille pensieri mi passavano per la testa e come in trance mi sentivo dire: « quelli lo hanno preso per salvare una delle loro anime in conflitto. »


Otto paia di occhi mi guardavano con preoccupazione. I bambini piangevano e anch’io. Decidevamo di seppellirlo in cima al villaggio, una delle case era una sorta di baracca con un seminterrato esterno. Bastava seppellirlo sotto i sassi come si faceva con i faraoni, per l’eternità, infondo era quello che si era guadagnato per ritrovare un pò di pace dopo questa notte misteriosa.

Ho lasciato fare ai ragazzi e al loro padre, sapevo che lassù non correvano più nessun pericolo, ma non mi sentivo in grado di partecipare.



Sono tornata in quel luogo solo dopo 5 anni per la prima volta, e ho visitato la tomba di Charissi. Sopra era cresciuto un albero a cespuglio, ed il luogo della sua ultima dimora era tranquillo e sereno … non sentivo più delle vibrazioni negative, ma il dolore di aver perso il mio amato Charissi era ancora molto profondo.



Poi abbiamo anche proseguito la nostra gita verso il villaggio dei pastori, un posto molto idilliaco, nessuna sensazione strana di anime in conflitto e abbiamo deciso di accamparci per la notte. Ma ha iniziato a piovere a fiumi, talmente tanto che si nuotava nelle tende. In un certo senso tutta la zona mi è parsa molto sgradevole e inaccessibile, apparentemente la è stato sparso veramente troppo sangue di innocenti.


Questo racconto è una storia vera, che ci crediate o no. Sono sempre stata sensitiva e ho comunicato con tante anime coraggiose , ma un’anima simile, confusa , la ho incontrata solo quella volta e sinceramente non vorrei ripetere l’esperienza.

Nello stesso anno mi è capitato di conoscere una persona che come me era molto sensitiva e abbiamo parlato di quel luogo. Ancora prima che gli potevo raccontare l’accaduto mi ha preceduto dicendomi che tante persone che erano state li avevano delle percezioni strane e che poco dopo qualcuno della loro famiglia era destinato a morire. Mi spiegava che le anime confuse erano gli abitanti di quella città che erano stati sterminati dall’esercito del signore feudale che regnava in quei tempi, erano stati sterminati nel nome della Chiesa, perché secondo loro nascondevano dei eretici ricercati.

Charissi, il nostro cane si era rivelato il mio, il nostro angelo custode. Si era sacrificato per salvare noi, l’avevo finalmente capito.


Più tardi provavo ad elaborare la sinossi della mia trilogia che era basato anche su fatti storici che poi però si trasforma in fantascienza. Fino oggi ancora non sono riuscita a rivedere la trilogia completa. Lo scritto originale e l’intero testo deve essere ancora da qualche parte nella mia testa, collocato nel mio cervello. Dovrei magari tornare ancora la per poterla riscrivere? Solo il pensiero mi fa venire i brividi …

Traduzione di Evelyne Spreafico



© Miluna Tuani

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